FAQ

Perché “1984”?

1984 è il più noto romanzo dello scrittore inglese George Orwell, da cui Michael Radford ha tratto l’omonimo film, facendone uno dei suoi capolavori.

La nostra scelta è caduta proprio su questa pellicola in cui Radford mette in scena l’opera letteraria di Orwell, perché pensiamo sia necessario caratterizzarci come una comunità che, nello sviluppo dei contenuti che andremo di volta in volta ad affrontare, dia spazio ad una pluralità di pensieri.

Cineforum1984, infatti, nasce dalla volontà di creare un luogo di discussione sulle questioni sociali, politiche e di attualità, utilizzando le pellicole come punto di partenza per una riflessione generale sulla società del XXI secolo, con la finalità di incentivare lo scambio di idee, coinvolgendo gli spettatori fino a farli sentire parte integrante del progetto, consci che il contributo di ognuno possa essere fondamentale per la crescita collettiva.

Orwell, anarchico passato al socialismo, combatté durante la guerra civile spagnola con il Partito Operaio di Unificazione Marxista, contro la dittatura di Francisco Franco. Durante la guerra, però, fu vittima delle persecuzioni staliniste: da questo drammatico evento, che egli considerò un vero e proprio tradimento fra fratelli, nacque in lui la necessità di combattere lo stalinismo e ogni forma di totalitarismo.
Nel 1946 Orwell scrive di sé: “Ogni riga di ogni lavoro serio che ho scritto dal 1936 a questa parte è stata scritta contro il totalitarismo e a favore del socialismo democratico, per come lo vedo io”.
Con 1984, quindi, l’autore denuncia il controllo totalitario ed alienante delle persone, perpetrato dai regimi dittatoriali. Suo emblema è il Grande Fratello che controlla ciò che deve e non deve essere messo a conoscenza dei cittadini, limitandone così la libertà di accesso al sapere.

Noi vorremmo trasformare il Cineforum1984 in un “Grande Fratello”, che non consumi però la lente della conoscenza ma che anzi vorrebbe agire come una cartina al tornasole che la esalti e la sviluppi.

Proprio per questi motivi abbiamo deciso di dare vita al progetto “Cineforum1984”, spinti dalla forte convinzione che la libertà di pensiero, di parola, di espressione in ogni sua forma sia più contagiosa e pregnante di qualsiasi limitazione e censura.

A nostro avviso, infatti, non dovrebbero essere i censurati a doversi vergognare delle loro idee, ma, al contrario, i censori, che si vorrebbero porre come giudici supremi delle libertà altrui.

Perché un Cineforum a Torreorsina?

Noi abbiamo deciso di organizzare un cineforum a Torreorsina, per dare un segnale di discontinuità con il passato.

Per molti anni, infatti, c’è stata una sorta di disaffezione generalizzata relativa alle comunità periferiche, che ha portato parte della popolazione locale all’abbandono dei piccoli centri, a favore delle grandi municipalità che davano l’illusione di una migliore qualità di vita.

Sicuramente il benessere raggiunto nel primo mondo, vivendo in periferia, ci sembrava lontano, generando spesso in noi giovani un malessere che ci spingeva alla ricerca di qualcosa di diverso. Rischiavamo di uniformarci a quello che era il comune pensiero, dover necessariamente far parte della collettività, nascondendo quelle che erano le nostre differenze e i nostri caratteri distintivi.

Oggi al contrario la crisi economica e la mancanza di prospettive lavorative, ci costringe in molti casi, a dover affrontare il fenomeno dell’emigrazione, già vissuto in passato da molti dei nostri concittadini; emigrazione non solo al di fuori dei confini nazionali, ma anche all’interno dell’Italia, cambiando città o regione, fenomeno che ci impone di riprogrammare il nostro futuro.

Il cambiamento, quindi, non è più una scelta volontaria, ma una sorta di necessita vitale una costrizione che ha modificato radicalmente il nostro punto di vista.

Se prima sognavamo l’evasione dal mondo periferico, oggi sentiamo la necessità di riappropriarci delle nostre radici.

Per raggiungere il nostro obiettivo abbiamo deciso di creare il Cineforum1984 proprio nel nostro territorio, dove con la partecipazione dell’intera comunità, locale e non, ci auguriamo di poter intraprendere un lungo viaggio insieme.