Il settimo sigillo – sinossi

Questa sera alle ore 21.00 presso la Chiesa di S. Antonio a Torreorsina (TR) il Cineforum1984 presenta:

“Omaggio a Bergman”

In attesa della visione di questa splendida pellicola, ecco la sinossi del film.

Il settimo sigillo (Svezia, 1957)  
Regia di Ingmar Bergman  
con Gunnar Björnstrand, Bengt Ekerot, Max von Sydow, Bibi Andersson.

Durata: 96 minuti. 
 

Siamo in pieno medioevo, Il cavaliere Antonius Block torna dalle crociate dopo dieci anni di assenza dalla sua terra, martoriata ora dalla peste. Ad attenderlo c’è la morte, che prima di portarlo con se, gli concede una partita a scacchi. Se vince Block potrà vivere.  
La partita si prolunga per tutto il viaggio di ritorno del cavaliere al suo castello, viaggio in cui Block, accompagnato dal suo scudiero e da alcuni personaggi incontrati lungo il suo percorso (fra cui la famiglia del saltimbanco Jof), si pone domande esistenziali su Dio, sulla natura dell’uomo sull’origine del mondo ma non riceve risposte, anzi ha come unica certezza la morte.
 

L’idea del film risale al 1954 anno in cui Bergman scrisse Pittura su legno, piéce teatrale in atto unico che contiene tutti gli ingredienti della successiva trasposizione cinematografica: le paure dell’uomo di fronte all’ignoto, la cupezza dell’epoca medioevale che esalta quegli stessi timori, gli interrogativi senza risposte su Dio.  

Il viaggio di Antonius Block è fisico ma soprattutto esistenziale, si conclude con la vittoria della morte sul cavaliere ed i suoi amici, ma con il trionfo della vita della famiglia di saltimbanchi che Block riesce a salvare distraendo la morte in una tranche della partita a scacchi particolarmente intrigante. 

Il film fu girato interamente in studio in soli 35 giorni con costi di produzione bassi.  

Il settimo sigillo è un film che pone in contrapposizione fede e miscredenza, che si incarnano da un lato nei personaggi del cavaliere Block, vinto dai dubbi esistenziali e in lotta fra ragione e fede, e dello scudiero Jons, razionalistico, ironico a volte irriverente; dall’altro fede e miscredenza caratterizzano il giocoliere Jof che crede incondizionatamente al divino, mentre la moglie è scettica di fronte alle “visioni” del marito. 

1 commento

  1. Un gran bel film! Grande Bergman…


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